guerra al cantante 15enne: "è solo una troietta e canta come una donna".
E' il rovescio della medaglia della baby-fama: la pressione mediatica a cui un 15enne può essere sottoposto, soprattutto se il ragazzino in questione si chiama Justin Bieber, a volte può essere tremenda quando gli adulti non riescono a controllarsi.
Diventato famoso grazie a You Tube e preso sotto l'ala prottetrice diUsher, Justin Bieber è amato dalle ragazzine di tutto il mondo: ad amarlo un po' meno è Dean Blundell, presentatore di uno show sulla radio canadese. Dapprima si è limitato a cyber-bullare la star, scrivendo sul suo Twitter alcuni commenti chiaramente dispregiativi su di lui.
Bieber però su Twitter ha un seguito enorme: una ricerca sul social network ha evidenziato che il 3% del traffico totale del sito è in mano ai Bieber-followers che come era prevedibile si sono scagliati contro Bundell e le sue offese gratuite.
Il botta e risposta fra il presentatore e i fan di Bieber è diventato poi l'argomento centrale di un episodio del suo show via radio, dove Blundell non è andato per il sottile, continuando ad apostrofare Bieber come "lui-lei", un "transessuale", la cui voce è quella "di un bambinetto gay" e in ultimo "chugger", che in gergo vuol dire "troietta". Fra le altre cose, Bundell avrebbe messo in giro la voceche Justin Bieber sia gay.
La Canadian Broadcasting Standards Council, associazione delle radio canadesi, ha subito agito contro l'emittente, la CFNY-FM, in particolar modo contro il pogramma di Blundell, "The Edge" (ovvero, "Il Limite"): "non ci sono giustificazioni: non si fanno riferimenti sessuali su dei ragazzini minorenni".
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