Chi ha in vigore i vecchi contratti guadagnerà molto di più
2011-03-29 - Un procedimento legale intentato da parte di Eminem contro la sua casa discografica Universal potrebbe portare ad una rivoluzione nella considerazione degli introiti degli artisti derivati dalla musica venduta in digitale. Le conseguenze di quanto discusso a proposito del rapper di Detroit potrebbero cambiare il music business del futuro. La causa di Eminem sosteneva che, almeno stando al linguaggio adoperato nel suo contratto discografico, le singole canzoni vendute online devono essere considerate come una licenza invece che una vendita di un prodotto. E questo, per il contratto di Eminem e quelli di tanti altri musicisti, realizzati prima dell'avvento massiccio del digitale, significa che l'artista deve essere pagato il 50% di royalties, per la licenza, anziché il 12% per la vendita. Negli Stati Uniti, la Corte Suprema ha respinto un appello in materia la scorsa settimana, convalidando la decisione già presa da un tribunale di grado inferiore a favore di Eminem.
Secondo la legislazione americana, si è creato un precedente per cui la musica digitale deve essere considerata come opera in licenza. I musicisti più anziani, che hanno ancora i vecchi contratti firmati fino alla fine degli anni '90, adesso possono incassare molto di più dalle vendite digitali. E questo, per l'industria musicale, significa una mazzata. Pagare gli arretrati per le vendite digitali di catalogo sarebbe un salasso per le case discografiche, che ridurrebbero ancora di più i loro profitti.
Fonte : http://www.musiclink.it
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